Parco San Colombano
Dal centro di Suzzara, è necessario andare in direzione Riva di Suzzara. All’uscita di Suzzara prendere via Marzole e percorrerla per circa 1 km fino all’incrocio con Strada Cavallara. Girare a destra su Strada Cavallara seguendo anche l’indicazione per il Parco San Colombano. Percorrere Strada Cavallara fino a quando si incontra l’argine maestro. Salire sull’argine voltando a sinistra e percorrerlo per circa 500 m fino al segnale di divieto d’accesso, in corrispondenza con il ristorante osteria Argento Vivo. Svoltare a destra verso il parcheggio del ristornate e posteggiare la macchina come indicato dal segnale di Parcheggio.
Cosa puoi fare
Per la sosta sono disponibili tavoli, panchine, barbecue, area sosta cavalli, parcheggio biciclette, attracco fluviale e un capanno per l’osservazione della fauna.
Chi ama la bicicletta può proseguire da qui nel comodo sistema di percorsi pianeggianti collegati all’argine maestro, connessi direttamente al sistema ciclabile Eurovelo.
Pannelli esplicativi accompagnano i visitatori in percorsi storici e naturalistici e nel corso dell’anno il Parco propone passeggiate con guide ambientali, iniziative per i bambini, laboratori naturalistici.
L’accesso è libero e consentito in tutti i periodi dell’anno.
Il Parcheggio per l'ingresso al Parco è presso il ristorante Osteria Argento Vivo.
Il Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) “San Colombano”, istituito nel 1997 e gestito dal Comune di Suzzara, è un’area naturale protetta che offre ai visitatori l’opportunità di conoscere l’ambiente golenale padano e la sua storia. Comprende 730 ettari di terreno e si estende per circa 7 km lungo le fasce fluviali del Po. Il Parco rientra nella ZPS (Zona a Protezione Speciale) “Viadana – Portiolo – San Benedetto Po – Ostiglia”, con la finalità di tutelare i siti in cui vivono alcune specie ornitiche e proteggere le specie migratrici. Passeggiare nel Parco, che dal 2003 si è voluto recuperare e valorizzare ripristinando le condizioni naturali degli ecosistemi preesistenti con la reintroduzione ed il consolidamento di specie vegetali autoctone, offre ai visitatori la possibilità di osservare varie specie di piante, arbusti e animali.
Il Parco San Colombano ha aderito nel 2007 al Sistema coordinato di aree naturali protette dell’Oltrepò Mantovano (SIPOM), con finalità condivise di informazione, didattica, valorizzazione del territorio e promozione del turismo sostenibile locale. Il Sistema, costituito inoltre da altre aree protette locali, ha successivamente conseguito la Carta Europea del Turismo Sostenibile, un importante riconoscimento europeo rilasciato da Europarc Federation.
Storia
Il Parco è dedicato a San Colombano, patrono di Riva di Suzzara, un monaco irlandese vissuto nel VI e VII secolo, a cui era dedicata un’antica chiesa, presente nella stessa area fino al 1885.
Qui si svolse nel 1702 la Battaglia di Luzzara (1702) e proprio in tale luogo, che fu teatro di scontri e violenza, il 15 agosto 2002, a 300 anni dalla Battaglia, è stata inaugurato il Memoriale della Riconciliazione, un luogo celebrativo della giustizia e della pace nel Mondo, a rinnovare impegni e progetti di unità per i quali San Colombano operò nel suo vagare nel continente europeo.
Il Memoriale è una piccolissima cappella ricavata in una nicchia naturale, ai cui piedi sono stati collocati 13 grossi sassi, 12 in cerchio e uno al centro: uno “stones circle”, come tanti dell’Irlanda più antica, preceltica, migliaia di anni a.C.
La storia e le caratteristiche del Parco di San Colombano ne fanno quindi un luogo di interesse, ricerca e riflessione per storici, religiosi, ambientalisti e per chiunque voglia trascorrere una giornata all’aria aperta.
Per ripristinare le condizioni naturali degli ecosistemi è stato indispensabile promuovere interventi di riforestazione, con l’impianto di boschi igrofili e la creazione di fasce boscate lungo la sponda del fiume. Tali piantumazioni svolgono funzione di filtro e hanno conseguenze positive per la biodiversità, il riequilibrio territoriale e l’azione depurativa del fiume. La vegetazione attuale mette in risalto la notevole influenza dell’intervento antropico sull’area. I boschi naturali igrofili a dominanza di salice bianco, pioppo bianco e nero, olmo campestre, farnia e ontano nero, lasciano il posto nelle zone più depresse alla coltivazione intensiva del pioppo, per la produzione di legname. Tra le specie arbustive utilizzate sono presenti salice rosso, salice da cesta, sanguinello, sambuco, frangola e pallon di maggio.
Per quel che riguarda gli aspetti faunistici, le profonde alterazioni subite dal fiume Po e dall’ambiente che lo circonda hanno contribuito in modo determinante alla scomparsa o declino di specie che da tempo erano assai diffuse; nonostante ciò sono ancora molti gli animali che sul fiume o nelle immediate vicinanze trovano cibo, riparo e condizioni in cui riprodursi. Oltre agli uccelli, legati alle zone umide (germano reale, gallinella d’acqua, airone cinerino, martin pescatore, pendolino, picchio rosso), sono state segnalate numerose specie di rettili (biscia dal collare, lucertola muraiola, ramarro) e di anfibi (rana verde, rospo comune, raganella, rana toro). Riguardo ai mammiferi si rileva la presenza di micromammiferi (arvicola, moscardino, crocidura, toporagno, mustiolo, talpa), oltre a donnole, faine e lepri.
Primavera/Estate