Vasca di laminazione "Pascoletto"
In Comune di Gonzaga si trova l’area della vasca Pascoletto, la cui realizzazione si è conclusa nel 2007.
L’utilizzo promiscuo della rete al fine dello scolo e dell’irrigazione costituisce, ormai da diversi anni, il maggiore problema nella gestione idraulica del comprensorio.
La difficoltà si riscontra soprattutto in corrispondenza dei centri urbani, in quanto l’invaso della rete a scopi irrigui spesso rende inefficace la funzionalità idraulica di scolo, soprattutto in occasione di eventi atmosferici estivi di forte intensità.
In questo caso il progetto ha convertito una cava dismessa in bacino irriguo-ambientale e, nel contempo, in vasca di laminazione delle piene per l’abitato di Gonzaga, capace di stoccare oltre 200.000 mc di acqua.
Nella vasca vengono convogliate le acque provenienti dal canale, realizzato solo pochi anni prima, denominato Diversivo Fossa Comune.
L’intera area è stata rinaturata attraverso la piantumazione di fasce boscate su due lati del bacino con la messa a dimora di giovani piante e il rimboschimento effettuato attraverso la posa di essenze arboree e arbustive autoctone.
Nelle vicinanze della cava oggetto dell’intervento se ne trova una seconda che viene utilizzata per praticare la pesca sportiva; inoltre, da qualche anno la zona è raggiungibile percorrendo la ciclabile, fiancheggiante il canale consortile, realizzata anch’essa dal Consorzio Terre dei Gonzaga in Destra Po rendendola così fruibile dalla popolazione.
In quest’area la vegetazione è quella tipica delle zone umide e presenta una consistente componente di piante idrofile sia sommerse che galleggianti, così come specie subaeree tra cui le tife e i carici.
Per quanto riguarda le specie arbustive e arboree, è stato cruciale l’intervento di ripiantumazione grazie al quale sono state introdotte nell’area piante autoctone, come ad esempio l’acero campestre, il salice bianco, l’olmo e la farnia.
La componente faunistica più interessante di quest’area è costituita dall’avifauna, che trova la cava un accogliente sito di sosta e alimentazione durante la migrazione.
Si possono ammirare alcune specie di anatidi tra cui il germano reale e di ardeidi come l’airone e l’airone guardabuoi e lo svasso maggiore.
Aree umide come questa, oltre a garantire la sicurezza dal punto di vista idraulico, costituiscono luoghi suggestivi dove riprendere contatto con la natura, in costante mutamento a seconda del periodo dell’anno e della presenza più o meno numerosa di specie vegetali e animali.