Caricamento...

Verdone

Carduelis chloris

Lungo circa 15 centimetri e dal peso che difficilmente supera i 30 grammi, la sua apertura alare di 25-28 centimetri non fa di lui un buon volatore: preferisce passare di ramo in ramo e muoversi solo per nutrirsi. Di colore complessivamente verde e oliva con sfumature gialle e oro, ha le punte delle piume dorsali più scure e una marcata linea gialla su ali e coda. Il suo becco, conico e massiccio è color carnicino-biancastro, poco più chiaro delle zampe. La femmina si distingue dal maschio per una modesta opacità dei colori, mentre i giovani sono rigati di bruno. Questa specie particolarmente vivace e socievole vive in piccoli gruppi anche misti a cardellini e altri Fringillidi, e predilige gli habitat con una ricca vegetazione come frutteti, parchi, giardini e tutti i luoghi con molti alberi e siepi dove raggiunge un mimetismo quasi perfetto. Non disdegnano le zone urbane, purché appunto sia presente vegetazione. La maggior parte degli esemplari sono stazionari, mentre altri svernano in aree più calde per prepararsi alla riproduzione che avviene tra primavera ed estate con un massimo di due covate da 4-5 uova azzurrine o puntinate di rosso scuro in nidi di rami e muschio posti sugli alberi. La femmina esegue la cova di circa due settimane mentre il maschio si adopera per procurare semi e cereali – che costituiscono la dieta principale di questa specie –, bacche, piccoli insetti o larve. La specie soffre come altri Fringillidi dell’uccellagione e della cattura illegale di piccoli dal nido a scopo di allevamento, visto che è in grado di ibridarsi con numerose altre specie come il Cardellino, il Fringuello, il Canarino e tante altre, per ottenere soggetti di alto valore estetico. Questa caratteristica lo rende particolarmente richiesto. Essendo principalmente granivoro soffre anche dell'avvelenamento dovuto alla dispersione di pesticidi e altre sostanze chimiche in ambito agricolo. Sempre in agricoltura è da notare che la sempre maggiore meccanicizzazione comporta un minore lascito di semi nei campi, utilizzabili dagli uccelli come fonte alimentare soprattutto nel critico periodo invernale: la maggiore mortalità per la specie si verifica infatti in periodo primaverile, quando la disponibilità di semi è minima. Allevamento, tecniche agricole e veleni: anche per questa specie – che non ha predatori naturali – il nemico numero uno è l'uomo.

Quando trovarlo
I mesi dell'anno in cui è possibile trovarlo.

Galleria
Al momento non sono presenti elementi multimediali.
Avvistamenti
Chi l'ha visto? Ecco un elenco di avvistamenti.
Nessun avvistamento segnalato... per il momento!
Verdone