Albero alto sino a 15-20 m, ma più spesso alberello o arbusto di 1-7 m, con fogliame deciduo, rami bruno-grigiastri, lucidi ed un poco angolosi, chioma globosa, irregolare, densa, appiattita; corteccia grigio-brunastra e liscia negli esemplari giovani e cosparsa di lenticelle chiare ed ellittiche, poi rugosa e irregolarmente screpolata e fessurata in quelli più vecchi.
Le foglie sono alterne, lungamente picciolate e peloso-ghiandolose; lunghe 10-12 cm, la lamina ovato-lobata subcordata alla base, presenta 3-4 paia di lobi profondi ed acuti, irregolarmente dentati ai margini e lobo centrale acuminato peloso da giovane; la pagina superiore verde brillante, quella inferiore più chiara entrambe glabre in età, con 3-5 paia di nervature secondarie rilevate, volgenti al rosso sanguigno in autunno.
I fiori portati da peduncoli tomentosi, sono ermafroditi, profumati, riuniti in corimbi radi, ramosi, eretti; hanno calice peloso con 5 lacinie triangolari caduche; la corolla è costituita da 5 petali bianco crema obovati e senza unghia; numerosi stami lunghi come i petali, antere gialle, 2 stili connati sin quasi a metà.
I frutti sono dei piccoli pomi ovoidali, dal sapore acidulo, di colore rossastro, poi bruno ruggine punteggiati di lenticelle; l'endocarpo è membranoso con 4 semi trigoni rosso-bruni.
Vive in boschi decidui di rovere, carpino bianco, cerrete e boschi di transizione con la foresta mediterranea sempreverde, arbusteti; predilige esposizioni soleggiate e terreni acidi o sub-acidi, argillosi, profondi, ma si adatta bene anche a substrati calcarei e sassosi, non sopporta l' ombra; generalmente fra 300-800 m, ma anche dal piano sino a 1.000 m s.l.m. È specie pioniera nella colonizzazione delle aree degradate.