Pianta erbacea perenne alta 30 – 120 cm, di aspetto ruvido e colore verde carico. Dai suoi lunghi rizomi stoloniferi, ramificati e striscianti poco al di sotto della superficie, si ergono numerosi fusti robusti, eretti e striati a sezione ottusamente quadrata, di colore rossastro o giallastro, generalmente non ramificati, ricoperti di peli urticanti. Pianta dioica (porta cioè i fiori unisessuali su piante diverse) ha infiorescenze a racemi semplici o ramificati, in verticilli posti all’ascella delle foglie superiori, penduli o ricurvi nelle piante femminili, generalmente patenti in quelle maschili più corte ma sempre più lunghe del relativo picciolo, generalmente oltrepassano i 2 cm. (5 cm alla fruttificazione).
I piccoli fiori raggruppati in glomeruli , giallo-verdastri o rossastri, i maschili con 4 tepali irsuto-pubescenti che racchiudono i 4 stami ricurvi all'interno del bottone fiorale, ma che all'antesi si aprono in maniera elastica proiettando all'esterno nuvolette di polline; quelli femminili ineguali hanno i 2 tepali interni accrescenti alla fruttificazione, interamente pubescenti molto più grandi degli esterni, gli stimmi arrossati all’apice.
Il frutto è un diclesio ovoide-ellittico, di colore marrone-olivastro, munito di un ciuffo di peli all’apice, racchiuso nei tepali accresciuti. Comune in tutto il territorio italiano, in incolti, boschi, aree antropizzate, bordo strada, luoghi a mezz’ombra su terreni ricchi di nitrati, dal piano fino a 1.800 (2.300) m di altitudine. Difficile trovarla nei coltivi mal sopportando la lavorazione del terreno dove è facile incontrare Urtica urens L.